Lo scorso 25 Luglio il compagno Sergio Mechi si è spento, ormai provato dalla lunga malattia, nonostante la sua tenace resistenza e voglia di vivere dimostrata fino a pochi giorni prima della morte, lasciando alla moglie Cathy, ai figli Leslie e Lorenzo e ai compagni tutti un profondo vuoto.
Chi ha avuto modo di conoscerlo, di essergli amico e compagno nelle attività, sa quanto ha perso: l’amicone affettuoso, generoso e ospitale, l’allegro commensale, l’abile improvvisatore di soluzioni pratiche e l’instancabile organizzatore di tante iniziative comuni.
Tra queste, forse per lui la più impegnativa, la pluriennale Vetrina dell’editoria anarchica e libertaria, di cui Sergio è stato tra i principali organizzatori, insieme a Giampaolo Verdecchia e Franco Antonetti (Sisco), scomparsi pochi anni prima.. Sergio, fino all’ultima edizione del 2015, nonostante le difficoltà procurate dalla malattia e dalle forzate assenze imposte dalle periodiche terapie, non ha smesso di interessarsi dell’iter organizzativo dell’evento, anche se a quel punto maggiormente seguito da altri e con la collaborazione di nuovi giovani compagni.
Ma a testimonianza del suo multiforme impegno politico ed umano dobbiamo ricordare anche il suo ricorrente contributo tecnico, per l’impaginazione degli opuscoli autoprodotti e per la realizzazione dei manifesti per le iniziative del Collettivo Libertario Fiorentino (successivamente diventato parte dell’ Ateneo Libertario di Firenze) oltre alla partecipazione alle varie iniziative cittadine ed ad organismi comunitari locali, come Firenze Antifascista.
I compagni si ritrovano a casa sua, con la sua famiglia il 3 settembre, in via di Montisoni 11 - Antella (Firenze) dalle ore 17,30 in poi per stare in allegria, come lui avrebbe voluto.